I PUGNALATORI

di Leonardo Sciascia
Adelphi Edizioni pagine 108 Euro 9

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Il grande Leonardo Sciascia racconta, in questo suo libro-inchiesta una storia realmente accaduta nella notte del primo ottobre 1862 a Palermo. Tredici persone vengono accoltellate nelle medesime circostanze in diversi punti della città. Un magistrato piemontese, da poco tempo a Palermo, si trova a dover dipanare questa complessa e sanguinosa matassa. Dopo gli arresti, gli interrogatori, le confessioni e le perquisizioni comprende che non si tratta di normali reati malavitosi. Nessuna vendetta, nessun delitto passionale, nessun tentativo di estorsione, ma una trama ordita e commissionata da uno degli uomini più ricchi, potenti e rispettati di Palermo, un senatore del regno d’Italia.
L’unità d’Italia è fatto recente e questa cospirazione segreta serve ad assecondare una vera e propria strategia della tensione, una strategia mirata a mettere in difficoltà il nuovo governo e mantenere intatti i privilegi del passato, quelli che ancora provengono dalla dominazione borbonica.
Ma nonostante la perizia del magistrato che riesce a scoprire tutto e a far condannare i pugnalatori che vennerro in alcuni casi decapitati e in altri inviati ai lavori forzati, il mandante e i suoi complici furono dimenticati,i rapporti sparirono e le indagini furono insabbiate.
A pochi anni di vita unitaria non si poteva mostrare apertamente un tale scandalo nelle alte sfere, così il governo continuò indisturbato, tra corruzione e malaffare, a dominare gli ultimi con arroganza e brutalità. Gli interessi dei pochi furono comunque e sempre tenuti in primo piano rispetto a quelli di tutti gli altri. Un’antica e oscura pagina di storia siciliana che ci ricorda, purtroppo, molti tragici fatti contemporanei.
Non è certo un caso, infatti, che questo libro fu scritto e pubblicato in Italia nel 1976, proprio quando, tra bombe e attentati, si cominciavano a comprendere le oscure trame di un’altra strategia della tensione.