di Francesca Ossola ed Enrico Calvo
Edizioni Terre di Mezzo pagine 128 euro 10
Un’agronoma e una guardia forestale, entrambi esperti anche di educazione ambientale, ci spingono a domandarci: si può essere uomini e donne del mondo senza prendersi cura del mondo?
La risposta è scontata, anche perché, secondo gli autori, è ormai giunto il tempo in cui l’armonia e la bellezza trovino finalmente più spazio nella progettazione del nostro prossimo ricongiungimento alla natura, ai boschi, alla campagna. Un paradigma indispensabile per chi intende contribuire alla realizzazione di un mondo migliore e più equo.
In effetti è difficile ignorare che, mentre da un lato cancelliamo aree naturali e foreste per far posto alla nostra crescita infinita, dall’altra chiediamo sempre più spazi verdi in cui rigenerarci dallo stress di quella stessa crescita. In altre parole siamo indubbiamente e drammaticamente immersi in una contraddizione abnorme.
Oggi sappiamo però che un gesto semlice come piantare un albero contribuisce concretamente a salvare il pianeta, a migliorare l’ambiente e a costruire bellezza nel luogo in cui abitiamo. Per noi e per chi verrà dopo di noi, gli autori di questo libro ne hanno piantati ben 500000! E ci invitano, in ogni luogo, a compiere questo stesso gesto perché secondo loro la pace nel mondo dipende anche dalla difesa dell’ambiente.
In particolare ne suggeriscono sette: il castagno, il tiglio, la betulla, il faggio, il pino cembro, il noce e la quercia. Ognuno è portatore di un simbolo: generosità, solidità, cortesia, accoglienza…
Piantare alberi è un’esperienza concreta, viva, emozionante dal forte valore simbolico. Un’esperienza che ci permette di essere protagonisti del cambiamento così tanto auspicato.