NOI ABBIAMO UN SOGNO

(Riflessioni ed emozioni nel rispetto degli animali)
di Annamaria Manzoni
Edizioni Bompiani Tascabili
pagine 92 euro 6,50

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Con questo breve testo Annamaria Manzoni ci fornisce un’indagine psicologica e sociologica della diffusa ed accettata brutalità nei confronti degli animali. Analizzando e decodificando i processi che la caratterizzano , dà corpo a quel sogno che è anche il titolo di questo libro: arrivare al punto in cui la crudeltà verso gli animali venga considerata abbietta anziché normale e scontata.
Perché, in sostanza, si tratta della medesima violenza e della medesima ingiustizia. E’ ormai assodato da studi sempre più accurati che gli adulti aggressivi, nella maggioranza dei casi, sono stati bambini crudeli con gli animali. Si tratta di una violenza fine a se stessa che scaturisce dal desiderio di contrastare la monotonia ricercando il brivido e il divertimento che, in breve, porta alla perdita di sensibilità e al sadismo.
Scopriamo, allora, che la violenza nei confronti degli animali è normalmente accettata soprattutto perché siamo ancora lontani dal considerarli individui, persone portatrici di valori. Come ovvia conseguenza la società non condanna questi atteggiamenti consentendo di perpetuarli. Questa mancanza, poi, caratterizza anche le religioni che, da millenni, ritualizzano e sostengono il sacrificio e la strage di animali, da sempre considerati privi di anima.
Ne risulta, quindi, una sorta di inconsapevolezza perché, attraverso leggi e precetti tutto questo viene regolamentato; appare, quindi, non solo possibile, ma anche giusto e indispensabile. Basti pensare alla vivisezione e a come l’atto del torturare a morte un animale venga considerata una professione rispettabile. In questo contesto, che ci deresponsabilizza sempre di più, allora, secondo la Manzoni, occorre riappropriarsi della nostra capacità critica perché è proprio l’abitudine ad accettare tutto questo che porta alla perdita della sensibilità, alla rassegnazione, alla rimozione e alla negazione dell’orrore, anche quando è evidente, quotidianamente sotto i nostri stessi occhi. Solo così sarà possibile continuare a perseguire un sincero ideale di giustizia che sia comune a tutte le specie.
E le difficoltà sono tante perché gli strumenti per acquietare questa capacità critica sono potenti e raffinati. La pubblicità, ad esempio, riesce, senza troppe difficoltà, ad indurre quelle dinamiche di scissione che ci consentono di tener vivo un atteggiamento affettuoso verso gli animali mentre siamo invitati a mangiare i loro stessi corpi. E più la realtà è raccapricciante e più viene coperta da tenerezza e musichette allegre condite da slogan assonanti e divertenti.
Si auspica infine una maggiore attenzione all’unicità di ogni animale e all’importanza, quindi, di passare dalle nostre considerazioni collettive a quelle individuali. Il caso di un singolo animale fuggito dal macello e visto in televisione, ad esempio, è in grado di mobilitare e smuovere la nostra coscienza e la nostra sensibilità proprio perché riusciamo ad inquadrarlo con un nome ed una storia, riusciamo a sentire la sua paura, la sua sofferenza e il suo desiderio di vivere.
I diritti d’autore di questo libro saranno interamente devoluti al Centro istituito in Asia che si occupa degli orsi sottratti da quelle fabbriche che li tengono immobilizzati per l’intera vita mentre, con un catetere, viene da loro estratta la bile per ottenere shampoo, afrodisiaci e medicamenti. Sito di riferimento: animalasia.org