TERRONI

di Pino Aprile
Edizioni Piemme
Pagine 305 Euro 17,50

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Da tempo molti storici sostengono che, in nome dell’unità d’Italia, il sud e le sue popolazioni subirono  torture, saccheggi, rappresaglie, stragi di una tale ferocia da far impallidire gli stessi nazi-fascisti durante la loro dittatura.
Anche Pino Aprile, giornalista, scrittore e autore di questo libro, ne è convinto e, con grande coraggio, ci racconta una serie di fatti volutamente rimossi affinché la retorica dell’unificazione d’Italia non ne risentisse, ma sottolinea anche come il lungo e inesorabile silenzio, che si protrae fino ai giorni nostri, abbia fatto il resto. Silenzio accompagnato anche dal disprezzo e dalla mancanza di stima che, nell’insieme, hanno contribuito largamente a generare un’idea di gente del sud “minore” e rassegnata.
Ciò che non viene mai rivelato e sottolineato è che il nord, per costruire un’Italia unita, sterminò e depredò il sud: su nove milioni di abitanti ne morirono più di un milione e, con in soldi del sud, si pagarono i debiti del nord. L’invasione piemontese portò strage e miseria e i meridionali, dopo aver inutilmente combattuto, fuggirono a milioni: si contano tra i 13 e i 20 milioni di persone in un secolo costrette ad abbandonare la loro terra per andare a lavorare in condizioni di pesante sfruttamento per arricchire le economie del nord Italia ed Europa. Si tratta del più grande abbandono che l’Europa abbia mai conosciuto. In poche parole il benessere del nord deve a loro moltissimo.
Il ben conosciuto divario nord-sud è stato voluto e costruito e, tuttora, lo si vuole mantenere.
In questo prezioso libro, quindi, troviamo fatti storici, testimonianze, interviste, documenti che ci aiutano a comprendere meglio le disparità, le falsità e l’origine dei pregiudizi che da circa 150 anni hanno gravemente contribuito a formare la classica mentalità che classifica la gente del sud come “qualcosa di meno”.
Un libro molto interessante e certamente attuale perché fornisce gli strumenti per capire quanto sia importante e necessario stare insieme e alla pari: nord e sud per ricomporre un’Italia che, solo così, potrà avere un futuro libero dai luoghi comuni.