MOSTRI E PRODIGI la Sicilia e il meraviglioso

MOSTRI E PRODIGI la Sicilia e il meraviglioso
di Nicola Cusumano
Edizioni Palermo University Press
Collana Frammenti
Pagine 128 Euro 10

Un prezioso volumetto che riesce ad analizzare un particolare aspetto della sfera del “meraviglioso”, quello relativo ai parti mostruosi avvenuti in Sicilia dal 1500 fino al 1800. Si tratta di umani nati ibridi, considerati difettosi perché con un solo occhio, tre bocche, due teste o due cuori, con il muso di cane o di asino, con la coda o con le squame…
Questi parti divenivano depositari di molteplici stratificazioni di significato.
Erano considerati “inciampi” della generazione dovuti alla debolezza e al difetto di materia, come alla troppa o troppo poca quantità di seme maschile; oppure erano visti come “frutti” del potere generativo dell’immaginazione femminile, causati da un’anomala condotta sessuale della partoriente. In altri casi erano considerati un monito divino per i cattivi comportamenti.
Furono tantissimi gli uomini di scienza ad occuparsi di questo scottante argomento: Giovanni Filippo Ingrassia, Niccolò Serpetro da Raccuia, Paolo Zacchia ecc… E ben presto fu tutto un fiorire di libri, trattati, almanacchi e studi sulle nascite insolite. Non mancarono neppure celebri collezioni di “meraviglie mostruose”.
Ma anche la Chiesa, inevitabilmente, prese parte al dibattito ed iniziò ad interrogarsi sull’opportunità di battezzare queste creature anomale ed ibride chiedendosi anche se fosse il caso di abbandonarle alla morte.
Un intrigante capitolo del libro con relative fotografie è dedicato al Principe di Patagonia detto il Negromante, uomo particolarmente eccentrico, dotato di un’intelligenza illuminata, mostrò sorprendenti conoscenze in diversi campi. Divenne celebre per la sua villa ricca di statue in calcarenite che rappresentavano creature grottesche e deformi, busti e figure decisamente spaventevoli.
Un libro che ci racconta uno strano aspetto della cultura medico scientifica, ma anche di quella ermetica e alla magica, e di come si affrontò e si approfondì, soprattutto in Sicilia, il tema di queste nascite ibride sempre in ambiguo equilibrio tra meraviglioso e mostruoso. Ma ci racconta anche di come, a metà dell’ottocento, con il progredire dell’anatomia e delle conoscenze mediche, la scienza, la legge e la teologia strinsero una sorta di sodalizio per poter procedere insieme senza disturbarsi a vicenda.