MINCHIA DI RE

MINCHIA DI RE
di Giacomo Pilati
Edizioni Mursia
Pag 190 euro 13

Un romanzo ambientato all’inizio del 900 in una Sicilia dove il patriarcato e il maschilismo costringono tutte le donne ad una sottomissione assoluta e muta. La piccola Pina nasce in questo contesto e cerca con tutta la sua forza e il suo coraggio di riscattarsi.
Le percosse e l’indifferenza saranno il suo pane quotidiano, ma l’amore per la giovane Sara l’aiuterà a prendere la decisione di trasformarsi in uomo ispirandosi a un pesce che, in un preciso periodo dell’anno, cambia sesso e diventa una “Viola di mare” per poi tornare maschio dopo aver deposto le uova.
Finalmente potrà assaporare la libertà alla luce del sole e condividere l’amore prima tanto osteggiato e proibito.
Tutto il paese accetta silenziosamente e incondizionatamente questa trasformazione e dimentica Pina perché il padrone dell’isola, con il prete e il medico, riescono a far credere che non c’è nulla di strano in questa trasformazione. D’ora in poi Pina si chiamerà Pino, vestirà i panni maschili e si comporterà come se fosse sempre stato così, fino alla morte.
Una bella storia siciliana, dove l’amore incontra il desiderio di riscatto, di realizzazione e la voglia di evolversi e lottare si coniuga all’impellente necessità di seguire la propria strada.
L’autore riesce a toccare con maestria tematiche forti e delicate al tempo stesso, mostrandoci quanto possa essere difficile, ma anche di vitale importanza il fatto di disfarsi dei ruolo imposti che siamo costretti ad incarnare.
La narrazione, all’inizio, richiede un po’ di attenzione perché la prosa è spesso mischiata al dialetto siciliano, ma poi le vicende, alle volte drammatiche e altre volte tragicomiche rendono il romanzo avvincente e scorrevole.