di Domenico Travagliani
Edizioni Andrea Livi
Pagine 192 Euro 9,80
Il riccio è una della maggiori vittime del traffico stradale, infatti, nei suoi vagabondaggi notturni, sosta volentieri sull’asfalto perché non ama l’umidità e cerca di usufruire al massimo del caldo rilasciato dalla strada mentre l’erba intorno è ancora bagnata di rugiada. In questo modo, soprattutto di notte, quando passano le auto, rimane abbagliato dai fari e non gli resta che appallottolarsi e morire schiacciato nella totale indifferenza degli automobilisti.
Il libro ci racconta chi è e come è
strutturato il riccio, questo bellissimo animaletto e, tra i selvatici,
il più comune nel nostro paese.
L’autore, consulente scientifico di scienze naturali, per osservare il
comportamento dei ricci senza compromettere la loro selvaticità, ha
deciso di raccogliere solo ricci feriti o malati che sarebbero
certamente morti, per curarli, nutrirli e poi liberarli nei boschi.
Attraverso le sue osservazioni abbiamo la possibilità di conoscerlo meglio. Scopriamo come si nutre, come si prepara al letargo, come esplora il territorio, come si accoppia, come avviene la gravidanza e la nascita. E anche quali sono i pericoli che corre, i suoi nemici e le malattie che deve temere. Ma il libro non tralascia gli aspetti più curiosi ed affascinanti del riccio, le sue stranezze e i suoi segreti.
In questo modo riusciamo ad avvicinarci e a comprendere meglio questo straordinario animale selvatico, desideroso, come noi, di vivere in libertà su questo pianeta. Ma il libro ci offre anche la possibilità di riflettere per porre rimedio ai danni che gli provochiamo: la nostra velocità in auto, i concimi chimici e i diserbanti in agricoltura che devastano il suo habitat e, in generale, la poca considerazione che di solito riserviamo a chi non riesce a difendersi dalla nostra cecità e dalla nostra mancanza di consapevolezza.